Procede la #MaratonaQuirinale mentre sospetti, dubbi, retroscena e tradimenti vanno in scena.
C’è chi avanza l’ipotesi che Renzi abbia messo in cantiere il voto e che una sorta “di coalizione di sinistra” sarà collaudata proprio con le elezioni del Presidente della Repubblica. Sarà per questo che il segretario di Ncd, Angelino Alfano, proprio non riesce a digerire il nome di Sergio Mattarella, che pure proviene dalla tradizione democristiana.
Stefano Fassina non vuole credere a quest’”assenza” importante e lancia il suo appello al ministro dell’Interno per convincerlo a convergere sul nome: “Mi aspetto che da Alfano arrivi un’apertura perché hanno una posizione incomprensibile. L’opinione pubblica non capirebbe l’ostilità verso chi ha la statura per garantire l’autonomia del Parlamento”.
Qualora non succedesse, sarebbe sancita la fine dell’intesa tra Angelino e Matteo?
Ai giornalisti di Montecitorio il senatore di Ncd, Maurizio Sacconi, risponde che ”dal punto di vista formale, non c’è ragione per cui Ncd non debba rimanere nel governo. L’elezione del Presidente della Repubblica non ricadeva nel patto di governo”.
Ammette però che normalmente “la minoranza che non vota il Capo dello Stato è minoranza anche in parlamento”. Ma loro vanno avanti solo “perché l’emergenza che vive la Nazione richiede continuità di governo”.
E poi manda un messaggio al premier: ” Spero però che la sinistra che vota il Presidente non pesi sulle scelte dell’esecutivo”.