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Furlan (Esercito di Silvio): «Toti? Con lui alle riunioni, un pragmatico. Renzi stile Berlusconi, ma più cattivo»

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furlanIl leader de L’Esercito di Silvio, Simone Furlan, che “pattuglierà” il territorio nazionale alla ricerca di opinion leader che formino la nuova classe da dirigente, ha parlato di Giovanni Toti, l’antirenzi, che sarebbe l’eletto da Berlusconi per guidare Forza Italia. E  a IntelligoNews ha affermato: «L’ho conosciuto, ha partecipato alle riunioni, e lo reputo una persona straordinaria, è molto preparato. Un pragmatico». Quanto a Renzi, marchiato da Fassina come il nuovo Berlusconi, ha messo subito in chiaro: «La battuta di Renzi? Stile Silvio, anche se devo dire che il presidente non sceglie mai di ferire le altre persone». E sulla “concorrenza”, quella di Angelino Alfano con il suo Ncd, Furlan ha affermato che «l’appeal che Alfano ha sui territori non c’entra proprio nulla rispetto a quello che ha Forza Italia con Berlusconi. Ma ognuno faccia la sua parte e vinca il migliore».

Bersani e Berlusconi e quegli scambi di affetto… al centro di polemiche. Cosa ne pensa? Ha fatto bene il presidente di Forza Italia a mostrare tanta vicinanza?

«Credo che Berlusconi abbia messo in atto quello che da sempre professa: cioè che l’amore vince sull’odio e sull’invidia. L’ho sempre visto offrire la propria vicinanza a coloro che hanno avuto problemi di salute o elementi che riguardano la sfera personale. Ha fatto benissimo. Ci si batte sul piano della politica e delle idee mentre il piano personale non c’entra nulla. Ricordo che quando Berlusconi fu colpito in maniera vile e meschina dalla statuetta al Duomo, non ho visto tutto questo affetto nei suoi confronti».

Berlusconi ha anche donato 50mila euro a una coppia di disoccupati. E apriti cielo. C’è chi parla di un gesto strumentale, cosa risponde?

«Ogni volta che c’è di mezzo Berlusconi scatta un’ipocrisia generale, soprattutto da parte della sinistra. Apprendo il gesto dai giornali, conoscendolo è un gesto sincero e bello. Probabilmente, leggendo la lettera, si è sentito in dovere di aiutarli. Non è un gesto politico ma umanitario».

Fassina ha detto che Renzi è come Berlusconi. Anche secondo lei?

«Fassina lo dice dandogli un’accezione negativa. Renzi ha certamente una componente, che è quella della simpatia e dell’essere fuori dagli schemi che lo avvicina sicuramente a Berlusconi. Si presenta in bici, va dal Capo dello Stato in giacca chiara anziché scura, al contrario di gente come Fassina che si prende un po’ troppo sul serio. Ritengo che la battuta di Renzi fosse una battuta in stile Berlusconi, anche se devo dire che Silvio non sceglie mai di ferire le altre persone. Mentre Fassina si è sentito ignorato da Renzi».

Giovanni Toti già viene chiamato l’anti-Renzi. Lei lo avrà conosciuto. E’ l’uomo giusto per la nuova fase di Forza Italia?

«L’ho conosciuto e lo reputo una persona straordinaria, è molto preparato, viene dal mondo giornalistico e conosce bene la comunicazione. Lo trovo un pragmatico, anche nei ragionamenti che ho avuto il piacere di condividere con lui mi ha dato questa sensazione. Quindi ritengo che sicuramente con lui al fianco del nostro Presidente ci sarebbe la possibilità di dare un’immagine di grande rinnovamento alla nostra azione politica».

Ma sono indiscrezioni o è proprio l’“eletto” ed avrebbe già accettato?

«Di certo lui ha partecipato ad alcune riunioni che ho avuto il piacere di fare, anche ad alcuni pranzi, dove si intuisce che sta valutando la nuova Forza Italia, non so se solo giornalisticamente o anche politicamente».

Quali sono i progetti dell’Esercito di Silvio per gennaio?

«Con il presidente Berlusconi abbiamo concordato che tutta la nostra struttura si riunirà a breve verso la metà di gennaio, con coordinatori regionali e provinciali; faremo una tre giorni di formazione e poi inizieremo un lavoro capillare fatto di riunioni e porta a porta sui territori, per stimolare la partecipazione di imprenditori e opinion leader e consiglieri comunali e regionali, orfani di altre liste civiche».

Rispetto ai lavori in corso per formare una nuova classe dirigente, competerete con Alfano, ve ne rendete conto?

«Ma io non credo nell’appeal che Alfano ha sui territori, non c’entra proprio nulla rispetto a quello che ha Forza Italia con Berlusconi. Ma ognuno faccia la sua parte e vinca il migliore».


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